Tempo medio sulla pagina maggiore della Durata media della sessione

È frequente notare una discrepanza più o meno rilevante tra la metrica del Tempo medio sulla pagina e quella della Durata media della sessione. Ho già trattato queste due metriche in un altro articolo, Il Tempo medio non è la media del Tempo, sebbene il focus dell’argomento fosse centrato su altri aspetti.
Di seguito invece mi concentrerò sulla loro principale differenza e sul motivo per il quale, nonostante si possa pensare a caldo che ci sia qualche problema nel tracciamento, si tratta di due valori non paragonabili la cui discrepanza tra loro è del tutto prevista.

Partendo dalla definizione sul Tempo medio sulla pagina:

Tempo medio sulla pagina = Tempo sulla pagina / (Visualizzazioni di pagina – Uscite)

E di quella della Durata media della sessione:

Durata sessione media = Durata sessione / Sessioni

Se ne trae che nel calcolo del tempo medio sulla pagina non viene considerata l’ultima pagina visitata da un utente in ciascuna sua sessione.
Considerando che il tempo trascorso in una pagina è dato dalla differenza tra la prima interazione avvenuta in quella pagina (la pageview) e l’interazione successiva (per semplificare, la seconda pagina visitata all’interno della stessa sessione), se in questa seconda pagina non ci sono altre interazioni prima della scadenza della sessione, la pagina in questione verrà riconosciuta una pagina di uscita e il tempo speso su di essa verrà considerato 0 secondi e non sarà conteggiato nel calcolo del tempo medio.

Per chiarire il concetto, se un utente atterra nella prima pagina e dopo 60 secondi si sposta nella seconda pagina per poi chiudere il browser senza che ad Analytics vengano inviate altre interazioni oltre le due pageviews, il tempo medio sulla pagina risulterà 60 / (2 – 1) = 60 secondi. Il (2 – 1) è proprio il numero totale di pagine visualizzate (2) meno il numero di pagine in uscita (1). Ovviamente questo è un esempio basato su un sessione e il numero di pagine in uscita può essere sempre e solo 1, il concetto è da vedersi sui grandi numeri ovvero su un numero significativo di sessioni da parte di utenti che possono aver visualizzato 2, 3, 5 o più pagine per sessione.

Se invece l’utente, in una sessione, visita solo una pagina prima di uscire (si tratta di una sessione di rimbalzo), indipendentemente da quanto tempo ha trascorso su questa pagina prima di chiudere il browser, il valore del tempo risulterà per Google Analytics di 0 secondi (perché non ci sono altre pagine viste sulle quali il sistema può calcolare la differenza di tempo tra la prima e la seconda visualizzazione di pagina). Questa pagina sarà per definizione esclusa dal conteggio del tempo medio sulla pagina (perché è la pagina di ingresso al sito ma allo stesso tempo anche quella di uscita). Tuttavia la sessione viene comunque avviata. Per cui abbiamo una sessione di durata 0 secondi (con 0 secondi in pagina) che non sposta il totale della durata di sessione in quanto esclusa dal calcolo ma va invece ad aumentare il numero di sessioni al denominatore della formula della durata media di sessione.

Ne consegue che maggiore è il valore della frequenza di rimbalzo (sessioni con una sola interazione, una visualizzazione di pagina) e maggiore sarà la discrepanza tra il tempo medio sulla pagina e la durata media della sessione.
Per fare un esempio riprendo i valori dell’immagine di copertina dell’articolo, che riporto di seguito, Fig. 1:

Fig. 1 – Tempo medio sulla pagina maggiore della Durata media della sessione

Nel caso specifico la frequenza di rimbalzo è quasi del 93%, si tratta di molti visitatori che avviano una sessione atterrando su una pagina e che escono dal sito dalla stessa pagina (senza che ad Analytics venga inviata nessun’altra interazione, visualizzazione di pagina o evento), ad esempio appena hanno terminato di leggere l’articolo.

Il totale delle sessioni nel periodo considerato è circa 210.000 e per il 93% di queste sessioni la durata vale 0 secondi. Di conseguenza i valori della durata media di sessione e del tempo medio sulla pagina sono dati da quel solo 7% che visita anche una seconda pagina, ovvero nel caso specifico da circa 14.700 sessioni che hanno un valore di tempo maggiore di 0, contro circa 195.300 che hanno valore 0.

Nota: non ho parlato di eventi nell’articolo per non complicare il concetto della discrepanza tra le due metriche osservate. Ad ogni modo, giusto per completezza di informazione, un evento interattivo inviato all’interno di una pagina (ad esempio il click su un elemento o lo scroll durante la lettura di un articolo) va a contribuire alla durata della sessione (poiché il tempo della sessione è calcolato per differenza tra la prima e l’ultima interazione). Tuttavia se la pagina è l’ultima visitata nella sessione nonostante il tempo trascorso venga conteggiato nel tempo totale sulla pagina sarà esclusa dal calcolo del tempo medio (per approfondimenti vedere nel link citato a inizio articolo).

Conclusioni

Possiamo riassumere che:

  • Il tempo medio sulla pagina è basato sul tempo trascorso nelle pagine diviso il numero di pagine visitate che non sono exit page;
  • La durata media di sessione si basa anch’essa sui tempi trascorsi nelle pagine ma il valore viene diviso per il numero totale di sessioni, comprese quelle considerate rimbalzi che hanno tempo 0.

Va da sé che la durata media di sessione avendo un alto numero al denominatore di sessioni che non portano incrementi al tempo trascorso sul sito, può essere solo inferiore al tempo medio sulla pagina.